Logo Vita Pentecostale

Libri Cristiani


... A proposito dello Spirito Santo


di Willard Cantelon






Capitolo 7: Pregare in una lingua sconosciuta






1. Il battesimo nello Spirito Santo e la preghiera

2. La preghiera in lingue



1. Il battesimo nello Spirito Santo e la preghiera

Il fatto di parlare in una lingua sconosciuta, non costituisce l’unico aspetto del ministero dello Spirito Santo nella vita del credente.

Ma quando il parlare in lingue si riferisce alla sua vita di preghiera, esso concerne allora uno degli aspetti principali della sua esistenza.


Quando ci si pone il quesito: «Quale è il valore del parlare in lingue?», è bene porsi, al contempo, anche la seguente domanda: «Quale è per un uomo, il valore della sua vita di preghiera?», poiché la Parola di Dio ci rivela esattamente l’importanza di parlare in lingue.

Non c’è stato uomo veramente grande che non abbia avuto una vita di preghiera particolarmente intensa.

È stato scritto: «Pregate incessantemente».

Paolo ci fa notare che esistono due diverse maniere di pregare.

A volte l’intelligenza conduce l’uomo a chiedere a Dio quello che egli desidera.

Altre volte, invece, lo Spirito Santo sospinge il credente a pregare in una lingua che l’intelligenza umana è incapace di afferrare.

Dice Paolo: «Poiché se prego in altra lingua, prega lo spirito mio, ma la mia intelligenza rimane inattiva. Che dunque? Io pregherò con lo spirito, ma pregherò anche con l’intelligenza; salmeggerò con lo spirito, ma salmeggerò anche con l’intelligenza» (1ª Corinzi 14:14-15).

Romani 8:26-27
sottolinea l’importanza della preghiera in lingue: «Allo stesso modo ancora, lo Spirito ci aiuta nella nostra debolezza, perché noi non sappiamo pregare come si conviene; ma lo Spirito intercede per noi con sospiri ineffabili; e Colui che esamina i cuori sa quale sia il desiderio dello Spirito, perché Egli intercede per i santi secondo il volere di Dio».

L’espressione chiave di questo passaggio è la seguente: Cosa dobbiamo chiedere” o, come è detto in altre versioni: Come dobbiamo pregare.

La Parola di Dio non ci dice che non sappiamo come pregare. Essa sottolinea piuttosto i limiti dello spirito umano che talvolta ci impediscono di sapere per che cosa dovremmo pagare.

Ed è allora che lo Spirito viene in aiuto alla nostra debolezza. Egli ci assiste e intercede per noi secondo la volontà di Dio.


Si rivela così ai nostri occhi il duplice privilegio del credente:

egli può pregare con la sua intelligenza

o lasciare che lo Spirito conduca la preghiera, affinché questa sia conforme ai desideri del Padre.

2. La preghiera in lingue

La preghiera pronunciata in una lingua sconosciuta non deve, per forza di cosa, essere un messaggio espresso in una lingua straniera che possa essere compresa da una determinata persona.

A tale proposito la Parola di Dio è esplicita: «Perché chi parla in altra lingua non parla agli uomini, ma a Dio; poiché nessuno lo capisce, ma in ispirito dice cose misteriose» (1ª Corinzi 14:2).

Possiamo allora chiederci:

«Perché parlare in un linguaggio sconosciuto, se non si è capaci di comprendere il senso delle proprie parole

A questa domanda Paolo risponde in 1ª Corinzi 14:4: «Chi parla in altra lingua edifica se stesso; ma chi profetizza edifica l’assemblea».



Ogni preghiera efficace è un esercizio spirituale. Gesù ha detto a tale proposito: «Dio è spirito; e quelli che L’adorano, bisogna che L’adorino in spirito e verità» (Giovanni 4:24).

La preghiera in lingue ci fa penetrare più profondamente nella realtà spirituale dove lo Spirito Santo dirige la preghiera e la sua espressione, secondo la Sua propria volontà (Romani 8:27).